«L’eclettica Nosiola protagonista tra i bianchi italiani»: l’ultima scommessa di Proposta Vini

Ritorno alle origini per il patron Gianpaolo Girardi con il Catalogo 2023. Tra le new entry la Doc Lessona

«L'eclettica Nosiola protagonista tra i bianchi italiani»: l'ultima scommessa di Proposta Vini
Non teme le scalate, Gianpaolo Girardi. L’ultima scommessa del patron di Proposta Vini, a Roma nel weekend per la presentazione del Catalogo 2023 con il suo esercito di 137 agenti, è «L’eclettica Nosiola». Un vitigno-vino che accompagna la storia umana, oltre che professionale, del 68enne fondatore della nota distribuzione di vini e spirits di Pergine Valsugana (Trento). Una scelta coraggiosa, che ha un po’ il sapore della crociata; in linea con i dettami di una selezione che, in quasi 40 anni, ha saputo coniugare cultura e gusto. Visione e sapore. Già perché, per Proposta Vini, con la Nosiola, è un po’ come giocare in casa. Ma col pubblico contro. O quasi.

«Quest’anno – spiega Girardi a winemag.it – abbiamo deciso di dare spazio a un vino che fa parte della storia del Trentino, il nostro territorio più prossimo. Le scelte commerciali dei grandi gruppi cooperativi hanno condizionato e condizionano la Nosiola, custodita tuttavia da parecchie aziende agricole di piccole dimensioni. Per Proposta Vini è sempre stata un cavallo di battaglia. Contribuiamo al suo inserimento nelle carte vini sin dal 1984, anno della nostra fondazione».

Diciotto le etichette presenti nel Catalogo 2023, dalla “classica” alla macerata, dagli spumanti alle vendemmie tardive. «Con il progetto “L’eclettica Nosiola” – precisa Gianpaolo Girardi – vogliamo far emergere le caratteristiche e i pregi di questo vitigno che matura piuttosto tardi, ha una buona acidità e si presta per diversi tipi di vinificazione, a partire dal Metodo classico fino al grande Vino Santo Trentino, il vino con il più lungo appassimento sui graticci al mondo. Regala vini che si sposano, chiaramente, con la cucina trentina, non troppo ricca. Ma è molto versatile e può abbinarsi bene a molti piatti della tradizione italiana ed internazionale».

Fuori dal Trentino, fa parte di quel numero vastissimo di vitigni poco conosciuti che aspirano a un ruolo più centrale. Certo, non è un vitigno fortunato come il Timorasso, il Verdicchio o la Ribolla, ma solo per le mille variabili commerciali che caratterizzano il settore, non necessariamente legate alla qualità reale del prodotto, in questo caso generalmente molto alta».

NOSIOLA DEL TRENTINO, UN VINO-VITIGNO SOTTOVALUTATO

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Secondo il patron di Proposta Vini, «oggi la Nosiola è sottovalutata nel mercato italiano, ma non escludo che nei prossimi anni possa scalare qualche gradino». Bisogna crederci però, innanzitutto in Trentino. Una regione in cui la comunicazione e la riconoscibilità della Nosiola sui mercati è pressoché interamente sulle spalle dei Vignaioli del Trentino della Valle dei Laghi, zona d’elezione del vitigno.
Risale al periodo pre-pandemia l’appello del gruppo di piccoli produttori di Vino Santo del Trentino ai ristoratori locali, per un inserimento più cospicuo del pregiato nettare nelle carte vini.

Un invito caduto nel vuoto, a favore di etichette e denominazioni più commerciali e note ai consumatori. «Un tasto dolente», chiosa Gianpaolo Girardi (nella foto, sopra). «Anche se in Trentino stanno cambiando molte cose, grazie soprattutto ai giovani, più preparati e più capaci di dedicarsi alla comunicazione, è evidente a tutti come alcuni prodotti più di altri abbiamo bisogno di essere raccontati. Questo purtroppo non avviene, per una serie di questioni».

In Trentino, una buona parte degli addetti della ristorazione e dell’ospitalità è straniero e questo, per le piccole aziende, come quelle rappresentate da Proposta Vini, è un vero disastro. L’enotecario, il ristoratore, l’albergatore, dovrebbe essere l’ambasciatore del territorio, la prima persona a cui affidarsi per consigli. Purtroppo questo non avviene, o avviene marginalmente. Senza voler offendere nessuno, il numero di persone che sentono questa attitudine come un dovere professionale, è ancora troppo limitato in Trentino».

CATALOGO PROPOSTA VINI 2023: LE NOVITÀ

Quella sulla Nosiola non è l’unica novità-conferma di Proposta Vini. Nel Catalogo 2023 presentato a Roma nel weekend – sulla spinta di un fatturato 2022 di oltre 25 milioni di euro (+25% sul 2021) – hanno fatto il loro esordio 31 cantine, 19 italiane e 12 straniere, che portano a 252 i produttori italiani e a 158 gli stranieri della carta vini della distribuzione.

«Le nuove aziende – spiega Gianpaolo Girardi – sono piccole tessere del nostro mosaico, che arricchiscono il quadro, ognuna con le sue sfumature. Sono vini che cesellano grandi tematiche, oppure completano ricerche avviate da molti anni da Proposta Vini». In particolare, nel 2023 Proposta Vini ha approfondito ulteriormente il Nebbiolo, inserendo in selezione Lessona (Alto Piemonte). Lo stesso approccio riguarda i territori del Sangiovese (Chianti), del Vermentino (Gallura) e della Malvasia (Piacenza), prima del tuffo nell’Aglianico, protagonista il prossimo anno.

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